Cosa fare per prevenirlo?

 

Prevenzione è quell’insieme di attenzioni posturali e di esercitazioni che occorre fare per mantenere l’igiene della colonna vertebrale. 

Poichè nel 60% dei casi non esiste un episodio scatenante ben identificabile, con ogni probabilità la causa è in nuce nei movimenti e nelle posizioni che assumiamo durante la nostra vita di tutti i giorni. Questi movimenti e posizioni non sono dannosi di per sè ma lo diventano quando vengono ripetuti o mantenute al di là delle possibilità della schiena di resistere.

Gli esperti della medicina basata sulle evidenze, revisionando la letteratura scientifica, sono giunti ai seguenti risultati riguardo alla prevenzione:

1. corsetti lombari e scuole della schiena (back schools): evidenza elevata di non efficacia nella prevenzione

2. ergonomia, modificazione dei fattori rischio: mancanza di buona evidenza di efficacia

3. esercizio: buona evidenza di efficacia.

La conclusione degli esperti è che occorrano più studi di qualità sull’argomento.

Essendo sempre più evidente dagli studi epidemiologici che il mal di schiena è un problema che ci portiamo avanti per tutta la vita, McKenzie dà importanza massima alla prevenzione sin dall’inizio della terapia per coinvolgere il paziente nella gestione del problema.

 

Non avere più episodi di mal di schiena nel futuro, è il fine ultimo della terapia. Poiché è provato che i pazienti smettono di esercitarsi quando non hanno più dolore, occorre utilizzare sin dalle prime sedute il sintomo dolore allo scopo di motivare il paziente ad adottare quelle modificazioni posturali e comportamentali che si trasformeranno nella prevenzione. Di fatto cura e prevenzione per McKenzie sono così legate l’una all’altra, in relazione alla particolare sindrome di cui quella persona soffre ed ai fattori individuali provocativi; da non poter essere scisse.